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​Indagini Tavolo Editori Radio (Ter*) – ASCOLTO MEDIO 7 GIORNI 2019 – www.tavoloeditoriradio.it

Soldi: 5 cose che non tutti sanno

Il vasto mondo e le curiosità sugli ormai indispendabili soldi

1. La zigrinatura

Avete presente la zigrinatura che troviamo sul bordo di moltissime banconote? ebbene fu Isaac Newton a inventarla. La inventò soprattuto perchè i delinquenti dell’epoca erano soliti “tosare” i metalli preziosi dalle monete d’oro e di argento, naturalmente lo facevano per rivenderlo. Con la zigrinatura invece saltava subito all’occhio la pratica di tosatura.

2. Quanto spende la zecca per coniare una moneta?

La produzione delle monete euro è gestita dalle Banche Centrali Nazionali a differenza delle banconote. Ci sono state svariate polemiche nel corso del tempo legate alla produzione delle monete, infatti, sembra che il costo di produzione superi il valore della moneta stessa.

Una moneta da 1 centesimo ne costa circa 4,5 centesimi mentre una da 2 ne costa circa 5,2 e quella da 5 circa 5,7. C’è da dire però che come per le banconoteil costo varia anche in base alle oscillazioni di mercato per i materiali necessari alla realizzazione.

Altri esempi? i 10 centesimi costano allo Stato 5 centesimi,i 20, invece 7 centesimi. I pezzi da 1 e 2 euro, invece, per essere prodotti richiedono rispettivamente 18 e 25 centesimi a unità.

3. La zecca ed i tempi antichi

Prendiamo d’esempio la zecca Romana che sorgeva nell’antica Roma, adiacente al tempio dedicato alla dea Giunone che da storie popolari sembrava avvisasse gli uomini delle disgrazie in arrivo e, per questo, era detta monéta, cioè “ammonitrice” (dal verbo latino monère). Da qui il nome che ancora usiamo per le monete.

4. Cassaforti e nascita delle banconote

Nel 300 non era come oggi, andarsene in giro con le proprie monete era al quanto sconsigliato perchè si rischiava davvero di essere derubati ed in alcuni casi quasi sicuramente si rischiava anche la vita. Così i mercanti per evitare furti e morti iniziarono a far custodire i loro averi nelle casseforti degli orafi, gli orafi succesivamente rilasciavano una “nota di banco” detta anche banconota.

5. Debiti esorbitanti

Nel lontano 1946 l’ungheria maturò un’inflazione così disastrosa che la Zecca per evitare il colasso dovette stampare banconote da 1.000.000.000.000.000.000.000 (100 trilioni) di pengö, valuta locale del tempo, successivamente venne introdotto il fiorino ungherese con un tasso di cambio di 4×1029

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